Chieti
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La provincia di Chieti,
compresa tra la provincia di Pescara e il Molise, da cui è separata
rispettivamente dal fiume Pescara e dal fiume Trigno, si estende dalla ciclopica
bastionata della Maiella fino al mare Adriatico con un territorio montuoso e
collina re popolato di fiorenti cittadine e caratteristiche borgate.
Chieti è la provincia più
pittoresca d'Abruzzo: gli aspri e severi profili stabiliti dalla grandiosa
presenza della Maiella, con i suoi massicci, i suoi valloni selvaggi, le sue
grotte ed i paesi aggrappa ti ai suoi speroni tra gigantesche pareti di rocce,
si contrappongono ai paesaggi aperti, ridenti e festosi delle colline su cui si
distendono folte masse di olivi accanto a vigneti e campi coltivati da una
popolazione ancora attaccata alla terra e alle sue tradizioni.
Qui la terra non è avara;
per quanto frazionata, è distribuita con una certa equità e consente possibilità
di autonomia, tanto è vero che la provincia si è sempre differenziata e si
differenzia tuttora per una certa floridezza rispetto alle altre provincie
d'Abruzzo.
Anche l'artigianato,
celebre quello di Guardiagrele, e la piccola industria hanno sostenuto e
sostengono l'economia della provincia benché nuove aspirazioni di sviluppo oggi
si profilino con aspetti concreti a Chieti, dove la crescente spinta verso
l'industrializzazione è lievitata dalla fiorente attività commerciale della
vicina Pescara, nella valle del Sangro e soprattutto a S. Salvo, la cui piana
accoglie numerosi insediamenti industriali di notevole importanza.
Nei confronti della vita
culturale ed artistica della regione la provincia occupa un posto di grande
interesse.
Si concentrano a Chieti,
l'antica Teate, quasi tutte le testimonianze romane più significative: i resti
del teatro, delle terme, la cisterna, grandioso serbatoio di acqua per la città
e per le terme, e tutto un quartiere, il rione della Civitella, che conserva
quasi intatto l'assetto urbanistico romano.
Sono anche notevoli i
monumenti e i complessi archeologici rintracciabili nell'area frentana tra
Vasto e Lanciano; Schiavi d'Abruzzo, sulla vallata del Trigno, conserva un
mirabile complesso templare italico e, sempre in area frentana, oggi
particolarmente interessano lo studioso e il turista gli scavi in corso di Juvanum tra Torricella Peligna e Montenerodomo.
Nel Medioevo l'architettura
civile non ha lasciato testimonianze degne di rilievo; se si escludono i resti
di alcune costruzioni militari, di alcune torri di difesa e di tratti di mura
cittadine, poco o nulla rimane ..
In compenso due monumenti
di eccezionale interesse per lo studio del gotico abruzzese sono presenti nella
provincia con tutto il peso della loro storia, il fasto delle loro architetture
e la bellezza delle loro forme. Si tratta delle chiese di S. Giovanni in Venere
a Fossacesia e di S. Maria Maggiore a Lanciano.
La prima, nella bassa valle del Sangro, si eleva su un promontorio che scende
a picco sul mare.E' di origine benedettina, ancora romanica nello spirito della
sua impostazione strutturale, ma gotica nel respiro spaziale e nelle forme di
alcune strutture di evidente derivazione borgognona: archi a sesto acuto,
tipiche cornici di coronamento e semicolonne pensili sulle lesene di
ripartizione della navata centrale riferibile al 1165.
La seconda, di schiette
forme cistercensi, con pianta basilicale a tre navate senza transetto, si eleva
al centro della città antica. È riferibile al 1227.
A parte l'importanza
storico-artistica dei due monumenti un dato saliente è da considerare: il
precoce apparire dei modi gotici nella regione che smentisce la leggenda di un
Abruzzo ritardatario e chiuso a qualsiasi corrente innovatrice a causa
dell'asprezza dei suoi monti e della mancanza di strade di comunicazione.
Il Rinascimento non ha
avuto grandi affermazioni nella provincia, tuttavia non si può trascurare di
ricordare un periodo di eccezione che ricorda la vita artistica di Guardiagrele,
caratterizzata nel secolo XV da una copiosa e raffinatissima produzione di
oreficeria accanto ad un complesso di opere di scultura che consentono di
ravvisare, dice Enzo Cadi, «una vera e propria scultura guardiese ».
Nicola da Guardiagrele,
orafo di grande fama e scultore di vastissima e colta esperienza riassume, con
le sue maggiori opere di oreficeria e di scultura, i caratteri di quest'arte
guardie se su un piano stilistico di altissimo li vello.
Il periodo Barocco e
l'Ottocento, per quanto densi di attività edilizie, sotto l'aspetto artistico
non lasciarono alla provincia testimonianze notevoli, piuttosto, con le loro
farraginose costruzioni e le loro ristrutturazioni di vecchi edifici
modificarono in molti casi, non certo in senso positivo, l'assetto originario
degli antichi centri urbani.
Tuttavia il volto delle
città, dei paesi e delle borgate, non ha perduto molto del suo interesse:
costituisce sempre un'attrattiva di prim'ordine che si associa alla bellezza
degli ambienti naturali, significativamente caratterizzati ai monti e non
privi di aspetti pittoreschi al mare.
Le progredite attrezzature
turistiche di Passo Lanciano, della Maiella e della Maielletta-Mirastelle, base
di partenza per le escursioni alle più alte vette della Maiella, gli itinerari
di escursione in montagna, tra cui quelli diretti al complesso speleologico
della Grotta del Cavallone, i confortevoli soggiorni offerti dai caratteristici
paesi aggrappati alle falde rocciose della Maiella, valorizzano turisticamente
la provincia accanto alle risorse del mare che si concentrano nelle diverse
spiaggie della costa contraddistinte da lievi o accentuate insenature e da
suggestivi profili· di promontori affacciantisi quasi a picco sul mare.
Durante l'estate accolgono
festose folle di bagnanti le attraenti spiagge di Francavilla al Mare, di Ortona,
di S. Vito Chietino, di Vasto e di Casalbordino, tutte attrezzate di
modernissimi alberghi, di ville residenziali e di comode pensioni e tutte
particolarmente accoglienti e confortevoli.
Di più queste ridenti cittadine costiere accrescono il proprio interesse per
la loro storia moderna legata ad un particolare momento artistico abruzzese che
fu contraddistinto dalla pittura di F. P. Michetti, dalla poesia di Gabriele
D'Annunzio e dalla musica di F. P. Tosti.