Il Teramano
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La provincia di Teramo, la
più settentrionale delle province d'Abruzzo, si estende da Nord a Sud tra le
Marche, il Lazio e la provincia di Pescara. Ad oriente è bagnata dal mare
Adriatico e ad occidente è delimitata dal massiccio del Gran Sasso che qui non è
più la ciclopica montagna di Campo Imperatore, scabra e corrucciata nelle più
alte vette, ma una montagna tranquilla, adagiata su ampie distese di boschi e di
piani erbosi.
Dai piedi del Gran Sasso, una
serie di ondulate e verdeggianti colline, degradanti verso il mare, e di ampie
valli percorse da fiumi generosi di acque, costituiscono il fertilissimo
territorio della provincia teramana che, per altro, si distingue per una
bellezza naturale veramente non comune.
Alla dolcezza ed alla grazia
dei suoi paesaggi si aggiunge il senso d'ordine del lavoro intelligente
dell'uomo che con la coltivazione dei campi asseconda le variazioni dei profili
naturali e dei colori della terra. I lunghi filari dei vigneti e degli oliveti,
accanto alla geometria dei campi coltivati a grano, disegnano, sul bianco delle
argille o sul bruno della terra, incantevoli prospettive contrappuntate da
vecchie e caratteristiche case di campagna e borgate ridenti.
Completano questo grande e
vivace mosaico di bellezze naturali la storia, le testimonianze altissime di
antiche civiltà, i monumenti e le opere d'arte che la provincia offre con
straordinaria dovizia.
I ritrovamenti del neolitico
villaggio di Ripoli, nella bassa valle della Vibrata, gli arredi sepolcrali
recentemente scoperti nei pressi di Campovalano, i resti del teatro romano a
Teramo, già offrono un dato notevole e concreto del contributo testimoniai e
della provincia teramana alla storia più antica d'Abruzzo.
Più numerose e spiccatamente
significative sono le testimonianze del Medioevo.
A Teramo si possono
rintracciare vestigia architettoniche di grande rilievo nell'antica Cattedrale
di S. Maria Aprutiensis, dove ancora rimangono in piedi i resti della primitiva
costruzione bizantina risalente al VI secolo.
Tra Nereto e S. Omero, nella
valle della Vibrata, una chiesa solitaria, raccolta nella estrema semplicità
delle sue forme, si scorge appena tra i campi su cui si eleva. t la chiesa di S.
Maria a Vico, l'unico monumento anteriore al Mille che si conserva quasi
intatto in tutte le sue strutture.
Ancora a Teramo si mostra
immediata all'attenzione del visitatore l'imponente Cattedrale romanica col suo
grandioso campanile, il suo cosmatesco portale e le sue opere d'arte che si
conservano all'interno: il paliotto d'argento sbalzato e dorato di Nicola da
Guardiagrele e lo sfolgorante polittico di J acobello del Fiore.
A Castelcastagna, sull'alta
valle del Mavone, nei pressi del fiume, si fa notare la bella chiesa romanica di
S. Maria di Ronzano, monumento di eccezionale interesse per la sua architettura
chiaramente derivata dal romanico pugliese e per l'importante ciclo di affreschi
che racchiude. Le singolari pitture dell'abside, datate 1181, scevre d'influenze
bizantine, di cultura franco-catalana, costituiscono evidentemente una
testimonianza importantissima per lo studio della pittura romanica in
Abruzzo.
A Guardia Vomano non va
trascurata l'interessante chiesa romanica di S. Clemente al Vomano con il suo
pregevole ciborio che Ruggero ed il figlio Roberto, famosi artisti abruzzesi,
scolpirono intorno alla prima metà del secolo XII.
Ad Isola del Gran Sasso, a
pochi chilometri dall'abitato e non lontano dalla chiesa di S. Maria di
Ronzano, un'altra chiesa, romanica del XII secolo deve essere considerata con
particolare attenzione per la sua vetusta cripta, per il suo caratteristico
impianto strutturale e per alcune forme decorati ve che interessano soprattutto
i portali: è la chiesa abbaziale di S. Giovanni ad Insulam.
A Morro d'Oro si può
considerare con interesse il complesso abbaziale di S. Maria di Propezzano che
testimonia la parziale, timida accettazione da parte delle maestranze abruzzesi
delle forme cistercensi. La chiesa a tre navate, coperte da volte a crociera
senza costoloni, ne fa fede.
A Campli, vicino Teramo,
desta interesse la Collegiata con i dipinti di Saturnino Gatti e del delizioso
pittore Giacomo da Campli.
Ed infine ad Atri si può dire
che si concluda il vasto quadro della vita culturale ed artistica della
provincia con la spettacolare Cattedrale dove sono accolti con entusiasmo i modi
gotici d'Oltralpe accanto a forme romaniche che persistono nello spirito della
costruzione e nella sua impostazione strutturale.
Fu costruita tra il 1285 e il
1305 sopra un edificio termale di cui restano la cisterna, adibita a cripta, ed
alcuni avanzi di pavimento a mosaico, in parte visibili sotto al piano del
presbiterio. Di un precedente edificio romanico a cinque navate si conservano
tracce nella parte absidale. È uno dei maggiori monumenti d'Abruzzo, ricchissimo
di opere d'arte, tra cui il superbo affresco dell'« Incontro dei vivi e dei ,
morti» di cultura fridericiana e il grande ciclo di affreschi di Andrea
Delitio, pittore ancora
discusso ma comunque di eccezionale fama.
Questo stringato elenco di
monumenti e di opere d'arte che vanta la provincia, non ha, ovviamente, la
pretesa di essere completo. Per di più bisogna confessare che il territorio
teramano, sotto il profilo artistico, non è ancora sufficientemente noto ed
attende che sia conosciuto nella sua interezza, sia per soddisfare ad ovvie
esigenze culturali e sia per venire incontro al turismo che, in materia, si
mostra sempre più esigente, anche se il richiamo delle bellezze naturali e dei
luoghi attrezzati turisticamente costituisce la base delle sue principali
attrattive, di visita e di soggiorno.
Sotto quest'ultimo aspetto la
provincia non difetta.
Pietracamela con i famosi
Prati di Tivo, ai piedi del Corno Piccolo del Gran Sasso, è stazione montana di
prim'ordine.
Isola del Gran Sasso è ambito
centro di soggiorno e punto di partenza per le escursioni in montagna.
Castelli, la famosa Castelli
delle ceramiche, dove in ogni casa trova ancora posto una fornace e dove resiste
un raffinatissimo artigianato, è richiamo continuo di turisti e studiosi.
Ma quel che più è
appariscente ed attraente nella provincia, durante il periodo estivo, è
l'affollamento dei bagnanti nelle spiagge di Martinsicuro-Villa Rosa, Alba
Adriatica, Tortoreto Lido, Giulianova Lido, Roseto degli Abruzzi, Pineto e Silvi
Marina: spiagge dotate di ampi ed accoglienti arenili, di bassissimi fondali, di
ampie zone verdi, di interminabili viali alberati e di attrezzature alberghiere
e residenziali che garantiscono soggiorni riposanti e confortevoli.